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Frassinello e dintorni

Sorge sulle riva destra del Po, in un’area pianeggiante ai piedi delle colline del Monferrato, celebre regione vitivinicola della quale è considerata la capitaleCasale è il secondo comune della Provincia dopo il capoluogo Alessandria. Città a forte tradizione contadina e industriale, è anche un importante centro artistico e culturale.

Di origine celtico-gallica, successivamente insediamento romano, divenne libero comune attorno al 1100. Dopo varie dominazioni passa definitivamente nelle mani della famiglia Gonzaga verso la fine del 1500. I signori di Mantova trasformano il borgo in una piazzaforte nota in tutta Europa. Di grande valore artistico e militare, si ricorda il Castello che domina la piazza principale della città e l’inespugnabile Cittadella a sei bastioni voluta dallo stesso Vincenzo Gonzaga.

Dopo aver subito numerosi assedi e saccheggi da parte degli eserciti spagnoli e francesi, nel corso del Settecento passa sotto il dominio dei Savoia, che trasformano profondamente la geografia urbana di alcune porzioni della città, in cui domina lo stile barocco. Segue una nuova e breve occupazione francese, segnata dalla visita di Napoleone Bonaparte nel 1805.

Nel periodo risorgimentale resiste ad oltranza alle truppe austriache, consolidando la sua posizione altamente strategica. Riceve la Medaglia d’Oro come Città Benemerita del Risorgimento Nazionale. Dopo l’Unità d’Italia vive uno dei momenti di maggiore vitalità economica, affiancando al lavoro delle industrie la produzione agricola di vino, riso e primizie.

Tra i molti monumenti e chiese da visitare ricordiamo il Duomo, il Castello dei Paleologi, la Sinagoga Ebraica e il Palazzo Treville, il Museo e la Torre Civica. La Festa Patronale di Sant’Evasio viene celebrata il 12 Novembre con processioni e feste popolari. Numerose anche le sagre e le manifestazioni musicali: Riso e Rose (Maggio), Folkermesse (tra Giugno e Settembre) Festa del Vino e del Monferrato (metà Settembre).

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Frassinello è un piccolo comune in provincia di Alessandria, nel Basso Monferrato, a quindici chilometri da Casale, capitale economica e culturale della zona. E’ in una posizione strategica al centro della Val Ghenza, sulla sommità di verdi colline e vigneti. Sul territorio sono presenti edifici storici e chiese di importante valore artistico, numerose attività commerciali, aziende eno-gastronomiche, pub, ristoranti e bed and breakfast.

Il nome deriva da fraxinus, piantato a frassini. Un’affascinante ipotesi dal sapore leggendario, collega il toponimo alla presenza di Saraceni nella zona, che si sarebbero insediati nei dintorni del  Castello attorno al 930. Provenienti dalla città di  Le Garde Freinet, in Provenza, avrebbero attraversato le Alpi depredando vari centri del Piemonte, tra cui Frassineto Po. La leggenda vuole che i paesi venissero ribattezzati con il nome di quelli d’origine. Un passaggio che spiegherebbe il toponimo molto simile dei due comuni piemontesi.

Il paese di Frassinello sorse nella posizione attuale in epoca tardo-medievale. Si ha notizia dei primi insediamenti su un’altura, a nord-ovest del Castello. Il feudo appartenne a lungo all’Episcopato di Vercelli, per poi passare nel 1289 alla Casata dei Nemours. Il borgo, da sempre a forte vocazione contadina, subì diverse devastazioni: prima dalle milizie di Francesco Sforza nel 1431, successivamente dai soldati austrorussi nel corso dell’Ottocento. Dal 1928 al 1959 costituì un unico comune con Olivola.

Frassinello conta attualmente seicento abitanti. La Festa del PatronoSan Spiridione, viene celebrata la prima Domenica di Maggio con processione per le vie del paese. A cavallo di Ferragosto si tiene la tradizionale Sagra del Saraceno, organizzata dalla Pro Loco, con cene a base di specialità monferrine e vini locali.

Vignale è un comune che sorge sulle colline del Monferrato, sulla sinistra del torrente Grana.

Il nome deriva da vinelis, terra del vino. Già conosciuto in epoca romana, come testimoniano i reperti conservati nella chiesa di Malignano, venne citato in un diploma del Barbarossa del 1164. Il paese, infeudato dagli Aleramici del Monferrato che costruirono il Castello (di cui non rimane traccia), venne ampliato e circondato da mura, il cui tracciato è ancora intuibile dall’odierna planimetria. Fu in seguito conquistato dai Paleologi che promossero la costruzione del complesso dei Servi di Maria. A cavallo tra Cinque e Seicento, il borgo fu teatro di scontri dovuti ai conflitti tra Francia e Spagna. Fu infine feudo dei conti Callori, che ne mantennero il possesso fino all’Ottocento, e a cui si deve l’edificazione di un nuovo Castello. Oggetto di scontri e devastazioni durante le guerre di Successione, fu sconvolto anche da un’epidemia di peste nel 1691.

Il paese conta attualmente mille abitanti e può vantare l’organizzazione di una delle più prestigiose manifestazioni di danza classica del mondo, VignaleDanza, che si svolge dall’ultima settimana di Giugno fino ai primi di Agosto. Il Patrono è San Bartolomeo. La festa patronale viene celebrata dal 20 al 24 Agosto. Altre manifestazioni di interesse: Riso e Rose (Maggio), Monfilmfest (Settembre), Folkermesse (tra Giugno e Settembre) Festa del Vino e del Monferrato (metà Settembre).

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Olivola sorge in posizione panoramica su un colle che domina da sinistra la valle del torrente Rotario.

Possesso dei marchesi di Monferrato, venne concesso in feudo a diverse famiglie tra cui Caloria e Ferrarsi. Dal 1928 al 1950 fece parte del comune di Frassinello.

Di notevole interesse la chiese di San Pietro Apostolo e di San Pietro, nella piazza principale del comune. Gli abitanti sono attualmente un centinaio.

Il Patrono è San Pietro e viene celebrato da una festa popolare il 2 9 Giugno.

Moleto, nelle vicinanze di Frassinello, è una frazione del comune di Ottiglio.

La sua storia è legata alla presenza dei Saraceni nell’area della Val Ghenza. Per molti anni, le popolazioni dei comuni limitrofi, cercarono senza successo, scavando all’interno delle cave di Moleto, il tesoro dei Saraceni. La leggenda narra di nascondigli di feroci califfi, che sgozzavano i prigionieri di cui non era pagato il riscatto e della maga Alcina, che compare nella valle in alcuni periodi dell’anno. Sono attualmente in corso nuove indagini da parte di un gruppo archeo-speleologico di Vercelli.

Il paese è percorso da un’unica strada che conduce alla Chiesetta del paese, che è stata ricostruita ai margini del paese, totalmente immersa nel verde, recuperando le parti dell’edificio originale che sorgevano in un altro luogo.

Dopo un lungo lavoro di  restauro che ha coinvolto l’intero borgo, e l’avvio di attività eno-gastronomiche, ricreative e musicali, è diventato un luogo di interessante incontri culturali.

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Prodotti Tipici

Il Grignolino, la Freisa, il Barbera, il Barbesino e la Malvasia sono le principali varietà di vino prodotte dai vigneti di Frassinello Monferrato e dintorni.

Il Grignolino del Monferrato Casalese, in particolare, è il prodotto simbolo della zona, ne porta il nome ed è veicolo di identificazione e promozione del territorio. Pare che il nome derivi da “Grignola”, termine dialettale astigiano utilizzato per indicare i vinaccioli che in questo tipo di uva sono molto abbondanti. Ha colore rosso rubino chiaro, tendente all’arancione quando è invecchiato. Il suo profumo è delicato, con note di rosa e pepe, e si presenta al palato di buon corpo, asciutto e dal retrogusto amarognolo. Si tratta di un vino che trae origine da un vitigno difficile che il grande enologo Luigi Veronelli definì “vitigno di terre elette”, ma solo dopo aver dato al Grignolino “dell’anarchico o del testabalorda”. Spesso nel Casalese questo stesso vino veniva chiamato Barbesino, termine poi usato per lanciare un nuovo rosso del Monferrato nato dall’unione di uve Barbera, Grignolino e Freisa.

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La cucina monferrina ha assimilato svariate influenze a causa delle continue dominazioni subite, dai Paleologi, ai Gonzaga fino ai Savoia. Inoltre le caratteristiche ambientali della cascina di collina, la stalla, l’orto, la vigne e i numerosi alberi da frutta permettono al Monferrato una cucina ricca di varietà e sapori.

Il prodotto tipico più famoso è l’agnolotto, diffuso in tutto il territorio e cucinato con diverse ricette. Di pasta molto sottile con un ripieno di carni rosse e bianche, uovo, parmigiano e verdure, si serve in brodo, come tradizione vuole, o con un condimento di sugo d’arrosto o brasato. Portata fondamentale dei grandi pasti festivi è il bollito misto, preparato con carne di bue, pollastro o gallina, cotechini e salamini. La ricetta originale vuole che sette siano i tagli nobili, sette quelli minori e sette le verdure che accompagnano il bollito. La salse, i cosiddetti “bagnetti” incorniciano e insaporiscono il piatto.

Un’altra ricetta fondamentale è il fritto misto alla monferrina: interiora, carne, verdure, rognoncini di vitello, amaretti e mele. Tipicamente servito impanato, fritto e caldissimo.

La bagna cauda (ovvero salsa calda), piatto invernale da gustare con amici, è a base di olio extravergine di oliva, aglio, acciughe sotto sale e verdure, tra cui i cardi. Si consuma intingendo le verdure nella “bagna” di olio, acciughe e aglio.

Infine, i dolci: budini, pere cotte al grignolino, pesche ripiene di amaretti, torte di zucca e mele, probabile ricordo dei Gonzaga. Tipici del casalese, i krumiri, biscotti dalla particolare forma arcuata composti da farina, aromi e burro. Buoni da mangiare da soli, sono deliziosi intinti nella Malvasia e nei passiti.

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Le verdure, dai carciofi in collina a peperoni e asparagi nel piano verso il Po e le erbe, come le ortiche e denti di cane sono utilizzate per frittatine, risotti e minestre.

Le carni  sono rosse, usate per i bolliti, e bianche come polli, conigli e oche. Gli affettati tipici sono la muletta, un insaccato di carne e lardelli di suino e il salame cotto.

Il pane è la Monferrina, rigorosamente bianco e di pasta dura. Tra la frutta che si coltiva nel territorio, si ricorda uva, mele, pere, ciliegie e fichi. Non mancano noci e nocciole. Con le noci, nocciole, fichi, mele cotogne, pere e mosto d’uva si prepara la mostarda d’uva.

Fiore all’occhiello del territorio è il tartufo, a cui sono dedicate numerose rassegne nella stagione autunnale, tra cui la Fiera del Tartufo a Moncalvo la terza e quarta domenica di ottobre e La Sagra del Tartufo Bianco nel primo fine settimana di novembre a Cella Monte.

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